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Estate in Burundi con i bambini adottati a distanza dai piacentini

30-01-2025  |  Pubblicato da Associazione Valeria Tonna

Venerdi, Luglio 12, 2024

Maria Rosa Ferrari e Massimo Pederzoli trascorreranno un mese nella missione di padre Vitella dove è in corso un Grest con 3.500 ragazzi.

Un mese in Burundi per vincere la distanza delle adozioni internazionali, vedere i bambini sostenuti dalle famiglie piacentine, valutare il loro stato di salute e il rendimento scolastico. E salutare di persona il neo novantenne padre Luigi Vitella, il missionario saveriano, con un passato importante a Piacenza, che con la sua missione di Kamenge (periferia di Bujumbura, capitale del Burundi) ha ridato speranza a generazioni di giovani. Ad ognuno vengono garantiti vitto (riso e fagioli), l'alloggio in associazioni di famiglie, le spese scolastiche e l'assistenza di base. Una vita, insomma.

E' l'estate - un mese - che trascorreranno Maria Rosa Ferrari e Massimo Pederzoli, 66 e 67 anni, entrambi piacentini ed entrambi counselor.

La vicinanza di Maria Rosa Ferrari al Burundi è antica e risale all'amicizia con Lucia Salotti, missionaria della prima ora in Burundi (già nel 1971) e zia di Valeria Tonna, la donna morta in giovane età a cui è dedicata l'associazione che si occupa delle adozioni a distanza. «La mia prima volta nel piccolo stato africano risale al 2004 quando la guerra tra hutu e tutsi non era ancora ufficialmente terminata - ricorda Ferrari -. Lo sarà un anno dopo. Allora era di drammatica attualità la necessità di sostenere i bambini orfani di quella guerra. Lo stava facendo padre Luigi Vitella con la sua missione». Grazie agli amici Maria Rosa, che collabora con l'associazione Valeria Tonna, ha gestito fino a 250 bambini adottati a distanza dalle famiglie piacentine. Per la gestione amministrativa e fiscale dei fondi il punto di riferimento è sempre stato l'associazione "Credo" di Cremona, già attiva con i bambini di Chernobyl, mentre per l'invio dei fondi stessi l'associazione "Burundi Chiama", di Sant'Orso il paese di origine del missionario saveriano. Riportiamo questi incroci per sottolineare come tantie siano le persone di buona volontà, in Italia e anche in Svizzera, che stanno dando una mano alla missione di padre Luigi. Una garanzia affinché, anche dopo la sua scomparsa, ciò che è stato costruito possa proseguire.

Negli anni le adozioni a distanza raccolte da Maria Rosa si sono poi ridotte essendo venuti meno i genitori adottivi. L'ultima suo viaggio in Burundi risale a prima del Covid. «Avevo un grande desiderio di tornare - rivela - e soprattutto di salutare padre Luigi Vitella che quest'anno ha raggiunto le 90 primavere».

« L'obiettivo della sua missione non è mero assistenzialismo spiega

« Saluteremo padre Luigi che ha appena compiuto 90 anni»
(Maria Rosa Ferrari/1)

« Vedremo come stanno i bambini sostenuti da Piacenza»
(Maria Rosa Ferrari/2)

 

Maria Rosa Ferrari e Massimo Pederzoli e un'immagine del Grest nella missione di padre Vitella

Venti anni fa l'intenzione era quella di aiutare i ragazzi fino ai 13, 14 anni; oggi si prosegue accompagnandoli negli studi professionali con la-Scuola dei mestieri affinché non siano preda dello sfruttamento lavorativo che di fatto li rende schiavi senza un futuro. Condannati a vivere nelle bidonville di un paese chiuso come il Burundi». Dove le speranze di fuga verso l'Europa non solo sono ridotte al lumicino ma spesso sono addirittura sconosciute ai sogni perché l'Europa laggiù è troppo lontana e il Burundi fuori dalle rotte dei migranti verso nord. « Andiamo per vedere lo stato di benessere dei nostri bambini - prosegue Ferrari - ed incontrare quelli più grandi che abbiamo sostenuto in passato e continuiamo a fare oggi. I nostri aiuti non salveranno questo Paese tuttavia ritengo sia responsabilità di chi ha quella di condividere con chi non ha, come invita a fare anche papa Francesco. Qui stiamo parlando di sopravvivenza fisica e culturale di un intero popolo».

I due piacentini arriveranno a Bujumbura a pochi giorni dall'inizio del Grest, il gruppo estivo che la missione organizza e che ha toccato numeri da record: ben 3.500 ragazzini - divisi in quasi 150 gruppi da 25 ciascuno - nell'oratorio dedicato a San Filippo Neri. Un'iniziativa, quella del Grest, nata in missione 21 anni sulla scorta delle esperienze delle parrocchie italiane e che ogni volta rimane in bilico sino all'ultimo per capire se esiste la sostenibilità economica. Bisogna, tra le altre cose, garantire il pasto gratis a tutti i partecipanti, compresi gli educatori. Una cosa non facile.